Ascensione del Signore
Ci impressionano le immagini della Palestina, i cieli attraversati
dalle scie luminose dei razzi lanciati su Gaza e Tel Aviv. Immagini di una
guerra dolorosa e fratricida che si trascina da decenni con colpe scaricate da
una parte e dall’altra. In questa festa dell’Ascensione ci piacerebbe vedere un
cielo differente, quello che ha inaugurato Gesù ritornando al Padre: Il Signore Gesù, dopo aver parlato con
loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Un
cielo che raccoglie un’unica umanità, un cielo sotto il quale c’è posto per
tutti. E perché questo sogno si realizzi, la festa di oggi ci suggerisce tre
movimenti: in salita, in discesa, in avanti.
1. Il
primo movimento va verso l’alto. Detto
questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai
loro occhi. Gesù ci invita a dare altezza alla vita, a non soffocarla
depotenziandola della sua forza spirituale, ultraterrena. C’è di più di quello
che si vede: mi colpiva quello che diceva un cresimato a proposito della pandemia:
Secondo me Gesù ha detto: “Fermatevi tutti
e pensate a me”. E come dargli torto: al giorno d’oggi per lui ritagliamo pochissimo
tempo, siamo tutti sempre impegnati e ci dimentichiamo spesso la ragione per
cui siamo in vita. Un ragazzo ci ricorda le ragioni alte dell’esistenza.
Quelle che motivano la scelta di battezzare un bambino e di educarlo nella
fede. Quelle che interrogano il modo con cui viviamo la domenica. Quelle che
riguardano la realtà della morte e una vita eterna ritenuta improbabile anche
dagli stessi cristiani. Esiste cielo sulla tua vita, sulle tue giornate? Giovedì
un 19enne si è buttato dal multipiano di Moncalieri, a Palermo mercoledì un
trentenne si è tolto la vita lanciandosi dal terzo piano di casa. Un ventinovenne
ieri sull’autostrada vicino a Brescia, anche lui l’ha fatta finita. E poi le risse dei quindicenni. Fragilità
certo, pandemia, situazioni psicologiche complesse. Ma anche la nostra incapacità di
guardare con speranza alla vita, di indicare orizzonti. Questi ragazzi ci smascherano,
ci dicono che il re è nudo. E non basta riaprire la movida: bisogna riempire il
cuore, accendere il desiderio, indicare l’oltre. Perché quello che vedi dal multipiano
è troppo limitato.
2. Il
secondo movimento è verso il basso. Che
significa, si chiede Paolo, che
ascese se non che prima discese? Paradossalmente tu vedi il cielo se ti distendi sulla terra, se rimani aderente ad essa. È questa terra che deve diventare cielo. Com’è
che diventa cielo? Paolo lo ricorda: Comportatevi
in maniera degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e
magnanimità, sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare
l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. I razzi non sono
solo a Tel Aviv, sono anche tra noi. Razzi che alterano anche il momento in cui
una persona muore, perché anziché lasciarla andare in pace, intorno a lei si scontrano
le preoccupazioni per l’eredità, il controllo di chi entra e chi esce di casa,
le diffide reciproche a stare lontani. Non va meglio con le prime comunioni, con bambini
che vengono riprogrammati a ignorare i nonni, quella zia odiosa, i vicini di casa. E a
dare le risposte scritte sul copione spietato dei loro genitori. Il giorno
della prima comunione. Pensi di fargliela pagare al parente, reo di chissà quali
colpe, la stai facendo pagare a tuo figlio. In sofferenza, menzogna, sensi di
colpa e cattiveria che, se qualcuno non lo salva e non gli suggerisce una vita diversa, un ragazzo imparerà a sua
volta a coltivare e a far crescere. Questi
saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: prenderanno in mano i
serpenti. Non liberare i serpenti: impara a prenderli in mano, a controllarli, a dominarli.
Il serpente del rancore, della gelosia, del risentimento, della vendetta. La
comunione non è la sceneggiata in chiesa, è la vita in comunione.
3. Infine
movimento in avanti. È quello che Gesù raccomanda ai suoi amici prima di salire
al cielo: «Andate in tutto il mondo e
proclamate il Vangelo a ogni creatura». Il cielo appare se porti vangelo,
se abiti il mondo con la buona notizia che ti appartiene, se regali verità,
speranza, fiducia. Pensate agli Stati generali sulla natalità che si sono
tenuti a Roma. È sotto agli occhi di tutti il vistoso calo demografico che
passa da un anno all’altro, con nuovi record negativi. Dal 2008 la
flessione è del 30%, nello scorso anno del 3,8. E non c’è solo un problema
economico, cui il Governo sta cercando di dare risposte; c’è anche un problema
culturale, che ha a che fare col tempo libero, con la libertà, con la realizzazione
di sé. Ad esempio negli ambiti dello spettacolo
e dello sport “è triste vedere modelli a
cui importa solo apparire, sempre belli, giovani e in forma”. Ma mantenersi
giovani “non viene dal farsi selfie e
ritocchi”, ma “dal potersi specchiare un giorno negli occhi dei propri figli”. Ecco il vangelo:
cosa annunci in questo tempo, cosa ti sta a cuore? Giusto difendere le persone dalle
discriminazioni, senza perdere di vista la discriminazione della vita nascente
e il sostegno di chi la può promuovere. Uomini
di Galilea, perché state a guardare il cielo? Lo guardiamo il cielo, ogni
tanto. Ma ricordiamoci che è sceso qui sulla terra e con la forza del vangelo si
allarga e ci regala bellezza.