domenica 6 maggio 2018

Omelia 6 maggio 2018


Sesta domenica di Pasqua

Da qualche giorno il giardino della canonica è frequentato da tre gatti innamorati che miagolano, piangono, gridano e qualche volta ti svegliano anche di notte. A volte assomigliamo ai gatti: ci lasciamo travolgere dalle nostre emozioni, pensiamo che sia amore, invece è una strana miscela di istinti scomposti che non crescono e non ci fanno crescere. Ricordate il film di Troisi? Credevo fosse amore, invece era un calesse. A volte confondiamo le prospettive dell’amore o le riduciamo, alterandone l’identità. Nel vangelo di oggi Gesù ripetutamente parla di amore e raccomanda di amare. Ma che cosa intende, quale amore ha in mente?

1.    Intanto ci parla di un amore agganciato. Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Vuol dire che l’amore si nutre, che ha bisogno di essere attaccato a una spina, altrimenti si affievolisce e muore. È quello che diceva San Giovanni: «Amiamoci gli uni gli altri perché l’amore è da Dio …Chi non ama non ha conosciuto Dio perché Dio è amore». Dio è amore, non noi. Noi possiamo solo lasciarlo scorrere. C’è una polemica in corso perché una nuova norma scolastica prevedrebbe la partecipazione dell’insegnante di religione alla commissione di esame di terza media. E si scatenano alcune note associazioni anticlericali che hanno a cuore la laicità della scuola. Certo, l’insegnate di religione agli esami è proprio un affronto alla libertà della scuola e a ragazzi che non devono essere oppressi da poteri confessionali! Queste stesse associazioni invece tacciono quando una studentessa diciassettenne cade dalla finestra mentre era in gita scolastica, dopo essersi fumata uno spinello. Ma ecco le rassicurazioni della scuola stessa che ha a cuore la libertà dei ragazzi: «Hanno fatto una stupidata – si è affrettato a dire un collaboratore del dirigente scolastico. - Qualcuno dei ragazzi ha comprato dell'erba per strada, durante la gita a Napoli, e l'ultima sera prima del ritorno a Milano se la sono fumata in compagnia, hanno fatto branco. Voglio precisare - ha aggiunto - che la ragazza è una studentessa modello, che sono tutti bravi ragazzi e che gli accompagnatori sono tre docenti esperti». Ha comprato l'erba per strada. Normale. Come comprare le patatine. Dove li colleghiamo questi ragazzi? Abbiamo combattuto contro la religione, dichiarandola "oppio dei popoli"; la religione è sparita ed è rimasto l’oppio, e neanche metaforico!  Stacchiamo la spina di Dio e cosa resta?

2.    C’è una seconda caratteristica dell’amore. È un amore intenso. Gesù non si limita al comandamento antico, amare Dio e amare il prossimo. Prepara il suo comandamento. Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi. C’è un come che indica una misura diversa nel modo di vivere l’amore. Avete sentito di quella donna senegalese licenziata da una casa di riposo perché gli anziani non gradivano il colore della pelle: «Non ci piaci, sei nera». È una vicenda piuttosto triste perché anche da anziano ti può colpire l’interruzione d’amore. Puoi essere in casa di riposo e lamentarti che figli e nipoti non ti vengano a trovare, rivendicando un amore sul quale tu però hai cessato di investire. Come io ho amato voi. Vuol dire superare i pregiudizi, gli standard confezionati, le logiche massificate, il si è sempre fatto, perché anche se si è sempre fatto, o si è fatto molto, non è detto che si sia fatto secondo il vangelo. Come Gesù. Voler bene come lui.

3.    Infine l’amore è autentico quando porta frutto. Vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga. L’amore è autentico quando produce amore in giro. Perché oggi ci sono idee un po’ new age in circolazione. L’amore come pace universale. Che vuol dire io sono in armonia col mondo ma non rompetemi e non chiedetemi di darvi una mano. Un amore che più che frutti fa foglie, dietro le quali ci si nasconde. Il 2 maggio Israele ha dato la cittadinanza a Gino Bartali, il grande ciclista toscano, che salvò dal lager centinaia di ebrei. Partiva con la sua bici nascondendo nel telaio numerosi documenti segreti che portava ad Assisi, a Roma, in Vaticano. Strade dissestate e controllate dai militari. E quando le pattuglie lo fermavano lo lasciavano andare tranquillo: È Bartali che si allena! Finché visse, il campione non ne parlò mai. Solo prima di morire rivelò la sua storia dicendo: “Perché il bene si fa e non si dice”. Ecco i frutti, sono arrivati senza clamore, ma hanno prodotto un’umanità differente. Quella che nasce solo dall’amore.

Ecco, ami davvero o come il gatto? È amore o è un calesse? Qualunque cosa chiederete nel mio nome, il padre la concede. Forse dobbiamo tornare a chiedere di amare. Come Gesù e in nome suo.