lunedì 18 settembre 2017

Omelia 20 agosto 2016


Domenica ventesima del T. O.

A volte la nostra fede è come l'autobus, fermate e salite e discese in un viaggio già fissato. Crediamo di essere garantiti da un sistema, da un ambiente nel quale siamo nati e cresciuti e non ci rendiamo conto che vi è qualcosa da riprendere. Ricordate? Domenica scorsa Gesù rimproverava Pietro, il suo uomo di fiducia, dicendogli: «Uomo di poca fede». Oggi invece incontra una donna straniera, una donna “fuori sistema” alla quale dice: «Davvero grande è la tua fede». Eppure anche lo stesso Gesù oggi sembra fare un passaggio nelle sue valutazioni, spiazzato da una donna che gli impone di affermare nuovi diritti di cittadinanza di fronte a Dio. Qui, riconosce Gesù, ci sono le misure della fede autentica. Che cosa ci suggerisce questa donna?

1.    Inizialmente la donna grida. E grida non per questioni religiose, ma perché sua figlia sta male. La fede nasce da un grido autentico per qualcosa che ti sta a cuore ed è più importante della tua stessa vita. Diversa è la percezione dei discepoli: quella donna è un fastidio e implorano l’intervento di Gesù per togliersela dai piedi o forse perché mal sopportavano che il loro maestro, così famoso per i  suoi miracoli non ne facesse un altro che avrebbe confermato la sua popolarità. Cosa ti costa? A volte siamo anche noi così. Vorremmo il miracolo a prescindere dal nostro rapporto con il Signore. Il Signore invece va oltre e resiste alla nostre pressioni non perché l’intervento sia impossibile, ma perché la tua fede gli sta a cuore. Non solo le magie, ma il rapporto con lui, la voglia di giocarti, di dichiararti e, se occorre, di cambiare vita. A volte il miracolo è proprio questo: non se risolvi o meno un problema, ma se la tua vita cambia. In questi giorni ho incontrato una donna che lavora in una famiglia di Godego. Mi ha chiesto di ricevere il battesimo. Mi ha raccontato di essere andata in ospedale al Policlinico Gemelli di Roma, quando era in attesa del suo bambino. Una gravidanza a rischio. E il medico le ha detto: “Quello che clinicamente si poteva fare l’abbiamo fatto. Ma c’è un’altra cosa che voglio fare: dire una preghiera per lei e per suo figlio”. E la donna ha visto il medico uscire dall’ambulatorio ed entrare nella cappella dell’ospedale. In quel momento, diceva, era come se Dio fosse entrato nella mia vita. Verità non finzione. Accoglienza, non fastidio.

2.    La donna fa saltare i confini delle convenzioni. Gesù, incurante della donna che grida, dice: «Non sono stato mandato che per le pecore perdute della casa di Israele». Israele era il popolo dei figli, gli altri i pagani erano ritenuti cani. E Gesù dice proprio così: «Non bisogna prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». E qui la donna supera Gesù a destra: «È vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Gesù è spiazzato. In realtà è proprio qui che voleva arrivare e si è giocato la faccia per far capire che lui è venuto proprio per questo! In Dio non esistono uomini e cani: ci sono solo dei figli che egli vuole raggiungere ed abbracciare. I bambini, gli uomini e le donne che siano italiani o stranieri, vicini o lontani, cristiani o meno, possono attingere tutti al cuore di Dio. Dio sogna un’umanità di figli, in qualsiasi latitudine. Lo devono capire i cristiani e lo devono capire anche gli altri che qualche volta in nome di un improbabile Dio seminano terrore, come è avvenuto a Barcellona nelle scorse ore. Fede è verità sul mistero di Dio.

3.    Infine Gesù dice alla donna: «Avvenga per te come desideri». La fede è fatta anche di desiderio. Ma che cosa desideri? Impara a portare nel mondo i desideri di Dio, investi nel suo modo di vedere le cose. Pensate non solo alle stragi di Barcellona, ma anche a quello che è successo nelle discoteche in questi giorni. Due brutali aggressioni, una delle quali mortali, dove la gente rimane a guardare, non solo disorientata dall’accaduto, ma anche stordita nella propria indifferenza perché lo spettacolo deve continuare. Anche questa è barbarie che contraddistingue non i terroristi o gli autori del gesto violento e mortale, ma anche una logica di divertimento che supera ogni livello di accettabilità. Per i gestori dei locali e molto spesso anche per i frequentatori. Ti sia fatto come desideri. Ma cosa desideri? Per te, per gli altri? La donna cananea ci dà appuntamento su altre strade. Di verità, di vita, di fraternità.

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