Ascensione del Signore
Non so se avete visto la pubblicità della
Land-Rover: Il cielo non è un optional.
Si riferisce al fatto che un loro modello d’auto è venduto con il tettuccio apribile.
Tutto compreso. La provocazione è bella anche per la vita degli uomini. Il cielo non è un optional. Noi siamo
fatti di cielo e senza questa apertura viviamo mortificati. La festa dell’Ascensione
ci riapre il cielo e ci ricorda che in questa verticalità ritroviamo noi
stessi. Che ne hai fatto del cielo?
1.
Un
primo aspetto da esplorare è quella parola che ritorna sia negli atti degli
apostoli che nel vangelo. È la parola testimoni.
Il cielo ha bisogno di testimoni che suggeriscano agli uomini varchi di
grandezza e di bellezza. È quello che capita anche a noi in queste giornate
luminose. Ci fermiamo a guardare il cielo e talvolta lo suggeriamo anche agli
altri, magari affidando un panorama ad un post sul nostro profilo. Aprire il
cielo è in fondo lo sforzo che ha fatto papa Francesco rivolgendosi all’Europa:
«Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la
bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti
bisogni del consumismo. Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di
ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si
possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stata la sua ultima
utopia». Ecco, nella misura in cui scuoti una società intorpidita, vittima
delle sue stesse pigrizie, nella misura che ad essa reagisci senza lasciati
catturare stai riaffermando gli orizzonti del cielo.
2.
I
varchi di cielo si aprono con pazienza. Signore,
è questo il tempo in cui ricostituirai il tuo popolo? I discepoli sono
sempre stati un po’ frettolosi. E Gesù ancora una volta li calma: «Non spetta a voi conoscere tempi o momenti
che il Padre ha riservato al suo potere, ma riceverete forza dallo Spirito Santo».
Come se Gesù dicesse: non ti preoccupare se l’orizzonte non è ancora ben
visibile. Tu intanto opera per aprire dei varchi. Alcune situazioni sono
complesse, domandano discernimento, attenzione. Giovedì scorso c’è stato il CPP
dedicato al tema dei profughi. E di fronte al problema, per il quale vorremmo
porre qualche segnale di responsabilità, ci pare di essere di fronte a una sproporzione.
Ha senso ciò che facciamo di fronte alle decine di migliaia che arrivano? Cosa
ci chiede il Signore? Ci chiede di iniziare, di credere che la forza del suo Spirito
sia più efficace di quella dei muri. E di osservare il mondo con i suoi tempi.
Non abbiamo tutte le soluzioni, ma se percorriamo strade evangeliche non siamo
soli. Il Signore agisce con noi. E se c’è lui il cielo si apre.
3.
Infine
c’è un gesto molto bello che compie Gesù mentre sale al cielo. Mentre li benediceva, si staccò da loro.
Ecco, il mondo non è sotto il segno del caso o della maledizione, ma di
qualcosa di bello e di buono che Gesù dice. Bene-dice. Gesù dice bene di ogni
discepolo che crede nella sua parola gli regala un pezzetto di cielo, tutto per
lui. A volte abbiamo l’impressione di essere da soli a credere, a faticare, a
sperare. Pensiamo che anche Dio sia occupato altrove. Invece siamo accompagnati
dalla sua benedizione: anzi, si compiace e fa il tifo per noi. Con le nostre
fatiche, con le nostre imperfezioni, anche con il nostro peccato. Ma Dio non
gioca al risparmio. Oggi è la festa della mamma. Com’è difficile talvolta questo
compito. Eppure Dio si fida e benedice ogni mamma che accoglie questa
straordinaria missione. E il pezzetto di cielo che le regala è quel figlio che
ha portato in braccio. Un cielo a volte terso, a volte minaccioso, ma sempre
sconfinato perché ricco del mistero della vita e dell’amore. Ecco, quando hai
la sensazione di aver sbagliato qualcosa, prima di colpevolizzarti, guardati
come ti guarda Dio e prova a ritrovare un po’ di quell’azzurro che è ancora a
disposizione. Sarà ascensione vera, forse diventerà ascensione anche per chi
incontri e lo aiuterà a capire che il
cielo non è un optional.