Ottava domenica del Tempo ordinario
E
poi la Provvidenza m’ha aiutato finora; m’aiuterà anche per l’avvenire. Queste parole di Renzo in fuga non sono sempre l’esatta
sovrapposizione della nostra vita e delle nostre fughe. Lavoro, impegni,
preoccupazioni ci chiudono in un mondo senza finestre dove le misure si
riducono a quello che possiamo osservare, capire e gestire. La Provvidenza
sparisce assorbita dal tentativo di arrangiarci da soli o dal disincanto misto
a rassegnazione nel momento in cui non vediamo vie d’uscita. Aspetta, dice il Signore,
respira: guarda gli uccelli del cielo, guarda i gigli del campo! Guarda che in questa
settimana hanno scoperto qualche altro pianeta: forse in giro c’è anche il
pianeta di Dio! Gesù non indica strade di inoperosità, di fatalismo ma di una nuova
comprensione della vita, sottratta alle atmosfere asfittiche che ci soffocano.
1. Anzitutto
ci mette in guardia da un potentato che vuole renderci schiavi. Non potete servire Dio e la ricchezza.
La ricchezza in greco risuona col termine mamonas
che, a sua volta, contiene al suo interno la parola amen. C’è una ricchezza, dice Gesù, che è spregiudicata, che prende
il posto di Dio, che vuole carpire il nostro amen. È quella fine a se stessa, è quella che detta regole, è
quella che segna il confine tra il possibile e l’impossibile. Mammona è lavoro
senza orario perché i soldi non bastano mai: ma la tua presenza a casa con tua
moglie e i tuoi figli, basta? Mammona è un’azienda che, mascherandosi dietro la
crisi, non paga adeguatamente i dipendenti e usa la minaccia del licenziamento
come sistema di controllo. Mammona sono le banche che ti propongono
spregiudicati investimenti e che ti scaricano velocemente quando il guadagno
facile si rivela un inganno. Mammona è a casa nostra quando i soldi scavano
abissi tra le persone e un’eredità mal gestita toglie i saluti e travolge anche
la prima comunione o la cresima di un ragazzo. Perché non ci si può neppure
invitare. Non potete servire Dio e la
ricchezza. Guarda che i soldi non aggiungono neppure un minuto alla tua
vita. La vita la allunga solo l’amore, quello in cui credi e quello che
pratichi.
2. Guardate gli uccelli del cielo… guardate i gigli del campo… In queste
immagini Gesù ci suggerisce uno stile nuovo nel modo di impostare la vita, che
eccede la stretta contabilità del dare e dell’avere. C’è la contabilità della sorpresa,
del dono e della gratuità. Guarda che non tutto è partita doppia, organizzazione,
previdenza, reddito. Gli uccelli non seminano, i gigli non tessono eppure c’è
un’eccedenza di bene che li raggiunge. E questo non riguarda gli uomini? È quello
che stiamo perdendo vittime di una rendicontazione che mortifica la gratuità. Pensate
a quello che sta succedendo in questi giorni per quanto riguarda le raccolte di
ferro promosse da molte parrocchie e associazioni. A motivo di una nuova legge
(221/2015) che vorrebbe proteggere l’ambiente, tutte queste iniziative sono
destinate ad essere cancellate in nome di uno smaltimento ritenuto più adeguato
che compete solo ai Consorzi di riciclaggio o ad aziende specialistiche. E il
nostro Consorzio Priula con zelo tempestivo ha comunicato la sua competenza in
materia e ha fatto capire che ogni altra iniziativa è fuori legge, pena multe
salatissime. Qual è il motivo di tanta solerte precisione? Che il ferro vecchio
è un business rispetto al quale neanche il Consorzio è indifferente. E allora
ecco che cavalcando la salvaguardia ambientale perdiamo di vista un altro ambiente importante: l’ambiente della
solidarietà, del no profit. I soldi delle raccolte finanziano attività
missionarie, sociali, caritative. Cancellarle significa sottrarre risorse ai
poveri e spegnere un volontariato che mostra il volto più bello di questo nostro Pese e contribuisce
più di quello che pensiamo al suo sviluppo.
Uccelli del cielo e gigli
del campo sono il segno di una contabilità più grande del
profitto. Una contabilità fatta di cielo e di terra, di responsabilità e di
gratuità. Perché i rifiuti non vengano prima degli uomini e perché non
smaltiamo gli uomini come rifiuti.
3. Infine,
Gesù ci invita ad appassionarci per Dio e per la sua causa. Cercate il Regno di Dio e la sua giustizia.
La Provvidenza si manifesta anche attraverso di te. Appassiònati, non rimanere
spettatore, il bene ha bisogno anche di te. Cosa stai cercando? Per che cosa
vivi? Questa settimana una quattordicenne è precipitata dalla terrazza di un
centro commerciale dopo aver fumato uno spinello. E quando sentiamo questi
fatti abbiamo buon gioco nel dire: per che cosa si appassionano questi ragazzi?
Ma quando senti che gli allievi di una squadra di calcio a Firenze, sabato
scorso sono usciti dal campo per sedare una rissa che stava avvenendo negli
spalti tra i loro genitori e il giudice sportivo ne ha squalificati 25 per aver
abbandonato il gioco, allora dici: ma noi adulti per che cosa ci appassioniamo,
quale regno stiamo inseguendo? The show
must go on? Prova a vedere se c’è qualcosa di meglio da insegnare, da
indicare, da promuovere. La Provvidenza ha bisogno anche di te. E a suo
servizio il Regno cresce e apre nuova cittadinanza. A te e a tutti coloro che
vi cercano approdo.