lunedì 27 febbraio 2017

Omelia 26 febbraio 2017


Ottava domenica del Tempo ordinario

E poi la Provvidenza m’ha aiutato finora; m’aiuterà anche per l’avvenire. Queste parole di Renzo in fuga non sono sempre l’esatta sovrapposizione della nostra vita e delle nostre fughe. Lavoro, impegni, preoccupazioni ci chiudono in un mondo senza finestre dove le misure si riducono a quello che possiamo osservare, capire e gestire. La Provvidenza sparisce assorbita dal tentativo di arrangiarci da soli o dal disincanto misto a rassegnazione nel momento in cui non vediamo vie d’uscita. Aspetta, dice il Signore, respira: guarda gli uccelli del cielo, guarda i gigli del campo! Guarda che in questa settimana hanno scoperto qualche altro pianeta: forse in giro c’è anche il pianeta di Dio! Gesù non indica strade di inoperosità, di fatalismo ma di una nuova comprensione della vita, sottratta alle atmosfere asfittiche che ci soffocano.

1.    Anzitutto ci mette in guardia da un potentato che vuole renderci schiavi. Non potete servire Dio e la ricchezza. La ricchezza in greco risuona col termine mamonas che, a sua volta, contiene al suo interno la parola amen. C’è una ricchezza, dice Gesù, che è spregiudicata, che prende il posto di Dio, che vuole carpire il nostro amen. È quella fine a se stessa, è quella che detta regole, è quella che segna il confine tra il possibile e l’impossibile. Mammona è lavoro senza orario perché i soldi non bastano mai: ma la tua presenza a casa con tua moglie e i tuoi figli, basta? Mammona è un’azienda che, mascherandosi dietro la crisi, non paga adeguatamente i dipendenti e usa la minaccia del licenziamento come sistema di controllo. Mammona sono le banche che ti propongono spregiudicati investimenti e che ti scaricano velocemente quando il guadagno facile si rivela un inganno. Mammona è a casa nostra quando i soldi scavano abissi tra le persone e un’eredità mal gestita toglie i saluti e travolge anche la prima comunione o la cresima di un ragazzo. Perché non ci si può neppure invitare. Non potete servire Dio e la ricchezza. Guarda che i soldi non aggiungono neppure un minuto alla tua vita. La vita la allunga solo l’amore, quello in cui credi e quello che pratichi.

2.    Guardate gli uccelli del cieloguardate i gigli del campo… In queste immagini Gesù ci suggerisce uno stile nuovo nel modo di impostare la vita, che eccede la stretta contabilità del dare e dell’avere. C’è la contabilità della sorpresa, del dono e della gratuità. Guarda che non tutto è partita doppia, organizzazione, previdenza, reddito. Gli uccelli non seminano, i gigli non tessono eppure c’è un’eccedenza di bene che li raggiunge. E questo non riguarda gli uomini? È quello che stiamo perdendo vittime di una rendicontazione che mortifica la gratuità. Pensate a quello che sta succedendo in questi giorni per quanto riguarda le raccolte di ferro promosse da molte parrocchie e associazioni. A motivo di una nuova legge (221/2015) che vorrebbe proteggere l’ambiente, tutte queste iniziative sono destinate ad essere cancellate in nome di uno smaltimento ritenuto più adeguato che compete solo ai Consorzi di riciclaggio o ad aziende specialistiche. E il nostro Consorzio Priula con zelo tempestivo ha comunicato la sua competenza in materia e ha fatto capire che ogni altra iniziativa è fuori legge, pena multe salatissime. Qual è il motivo di tanta solerte precisione? Che il ferro vecchio è un business rispetto al quale neanche il Consorzio è indifferente. E allora ecco che cavalcando la salvaguardia ambientale perdiamo di vista un altro ambiente importante: l’ambiente della solidarietà, del no profit. I soldi delle raccolte finanziano attività missionarie, sociali, caritative. Cancellarle significa sottrarre risorse ai poveri e spegnere un volontariato che mostra il volto  più bello di questo nostro Pese e contribuisce più di quello che pensiamo al suo sviluppo.

Uccelli del cielo e gigli del campo sono il segno di una contabilità più grande del profitto. Una contabilità fatta di cielo e di terra, di responsabilità e di gratuità. Perché i rifiuti non vengano prima degli uomini e perché non smaltiamo gli uomini come rifiuti.

3.    Infine, Gesù ci invita ad appassionarci per Dio e per la sua causa. Cercate il Regno di Dio e la sua giustizia. La Provvidenza si manifesta anche attraverso di te. Appassiònati, non rimanere spettatore, il bene ha bisogno anche di te. Cosa stai cercando? Per che cosa vivi? Questa settimana una quattordicenne è precipitata dalla terrazza di un centro commerciale dopo aver fumato uno spinello. E quando sentiamo questi fatti abbiamo buon gioco nel dire: per che cosa si appassionano questi ragazzi? Ma quando senti che gli allievi di una squadra di calcio a Firenze, sabato scorso sono usciti dal campo per sedare una rissa che stava avvenendo negli spalti tra i loro genitori e il giudice sportivo ne ha squalificati 25 per aver abbandonato il gioco, allora dici: ma noi adulti per che cosa ci appassioniamo, quale regno stiamo inseguendo? The show must go on? Prova a vedere se c’è qualcosa di meglio da insegnare, da indicare, da promuovere. La Provvidenza ha bisogno anche di te. E a suo servizio il Regno cresce e apre nuova cittadinanza. A te e a tutti coloro che vi cercano approdo.