Quinta domenica di quaresima
Non è sempre facile
raggiungere un personaggio importante. In genere ci si rivolge a qualcuno che
si conosce per avere informazioni e per capire come stabilire il contatto. Così
fanno due greci incuriositi da Gesù. Avvicinano Filippo e Andrea, guarda caso
due apostoli con un nome greco. E i due discepoli portano la richiesta al loro
Maestro. Vogliamo vedere Gesù. Gesù
non respinge la richiesta, ma la approfondisce. Non si tratta fare un selfie
con lui. Vedere lui vuol dire osservare una logica nuova nel modo di cogliere
la vita: la logica del chicco di grano. In
verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non
muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Cosa vuol dire
Gesù?
1.
Innanzitutto il chicco di grano. Gesù non distribuisce foto con l’autografo per
farsi conoscere: ci dà un piccolo tesoro di vita, un seme da piantare. Conosci
Gesù se lo pianti nella tua vita, non se lo tieni tra le foto ricordo. Quando
il vangelo non ti scalfisce più Gesù sta diventando una foto. Abbiamo sentito
il discorso del papa a Napoli. Un duro monito contro una cultura del profitto
che scarta i giovani e non permette loro di lavorare. Con la sua solita
franchezza papa Francesco ha ricordato la logica di ricatto che varie aziende
mettono in atto proponendo orari di lavoro da undici ore giornaliere con
stipendi da seicento euro. E che, di fronte alle proteste dicono: “Se non ti piace, guarda la coda di gente che sta
aspettando il lavoro!”. Questo si chiama
schiavitù, questo si chiama sfruttamento… E se quello che fa così si dice
cristiano è un bugiardo, non è cristiano. Solo a Napoli? L’impiego dei
tirocinanti che interessa i nostri ragazzi è inserimento nel lavoro o è
l’escamotage con cui alcune aziende recuperano manodopera gratuita? Gesù è
chicco di grano che cresce non è soprammobile. Accoglierlo vuol dire lasciarlo
agire, lasciare che metta radici.
2.
Ma perché il chicco di
grano cresca, osserva Gesù, è necessario
un passaggio indispensabile: morire. Se
il chicco di grano non muore rimane solo. Un seme per germogliare deve
morire, deve lasciare che l’umidità allenti le resistenze della sua corteccia,
di quello che lo trattiene. È quello che vive Gesù nel mistero della sua morte.
La sua vita non è trattenuta, ma donata. E ogni volta che vedi vita donata,
vedi Gesù. Dove sono io sarà anche il mio
servitore. Vuoi vedere Gesù? Rompi la tua corazza e lascia che la vita ti
sorprenda diventando vita per qualcun altro. Il battesimo che abbiamo ricevuto
è stata l’acqua che ha indebolito le nostre resistenze e liberato il germoglio
di Dio! Penso alla giovane mamma che abbiamo sepolto in questa settimana, alla
sua gravidanza portata a termine nonostante il male, alla sua vita donata fino
alla fine senza esitazioni e senza imprecazioni. È il chicco di grano che muore
e che in maniera inattesa genera vita.
3.
E infine il chicco di
grano produce molto frutto. Da questo
si riconosce Gesù, dal molto che
porta e dal molto che porti. E
insisto su questo aggettivo: molto. Avete
sentito la polemica che c’è stata tra gli stilisti Dolce e Gabbana e Elton
John. Tutti omossessuali. Ma mentre gli stilisti italiani avevano preso le
distanze dalle madri surrogate e dagli uteri in affitto, il cantante londinese,
che un bambino l’ha avuto proprio in questo modo, ha invitato a boicottare il
marchio italiano con l’accusa di discriminazione. Che cosa vuol dire avere un
figlio? È solo una questione di uguali diritti? E diritti di chi? Non ci sono
diritti per un bambino che viene a questo mondo e per queste madri che dopo le
loro prestazioni si vorrebbero cancellare? A volte pensiamo di portare frutto solo
per noi. Ma i frutti che saziano solo qualcuno non viene da Dio. Fa’ in modo
che il dono di te sia vero e sia dono per tutti. Molto frutto. Allora la vita cambia sapore.
Vogliamo vedere Gesù. Questa domanda non ha perso il suo fascino e la sua attualità. Ma
Gesù ci ricorda che solo una vita donata vi risponde. Con quel chicco di grano
che è sepolto in ciascuno di noi.