domenica 10 febbraio 2019

Omelia 10 febbraio 2019


Quinta domenica del T. O.
È terribile e insieme piena di forza la vicenda di Manuel Bortuzzo, il giovane nuotatore di Morgano colpito nei giorni scorsi da un proiettile sparatogli alla periferia di Roma. Terribile per le lesioni recate a Manuel, per l'assurdità dei fatti, per le dichiarazioni degli autori del crimine, più o meno coetanei di Manuel, che si sono rammaricati perché, "purtroppo", hanno sbagliato persona. Se avessero colpito quella giusta, secondo loro, probabilmente non ci sarebbe stato alcun problema.
Ma, nella tragedia, abbiamo colto anche l'energia di un giovane che non si dà per vinto, che dice: "Tornerò più forte di prima". Un giovane che continua a scendere nella vasca della fiducia, della speranza, dell'amicizia con quanti in questi momenti gli fanno sentire la loro vicinanza, compresa la gente del quartiere dove è avvenuta la sparatoria. Ecco, nella vita si può nuotare in una piscina di sogno, di grandezza o ci si può muovere su acque limacciose, fatte di violenza, ricerca di supremazia, controllo del territorio, ritorsioni e ricatti.  Chi sei veramente? In che vasca nuoti?
Chiamando i primi pescatori a seguirlo, Gesù cerca i loro sogni migliori. Li invita a lasciare le acque stagnanti dell’abitudine, quelle oscure della cattiveria, quelle vorticose dell’egoismo e li muove su nuove prospettive, più alte, più profonde. Prendi il largo. Come si fa?
1.    Anzitutto vincendo le proprie perplessità, anche quelle derivanti da una certa competenza. Maestro abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla. Pietro è pescatore da sempre; in quel lago c’è nato e c’è cresciuto. Lo conosce meglio di qualunque altro: sa quando è ora di pescare e quando no. E, tuttavia, crede a Gesù: Sulla tua parola getterò le reti. Si nuota nella vita di Dio quando la sua parola ci muove e ci fa fare anche ciò che è strano. Pensate alla visita del Papa negli Emirati. In certo mondo cattolico ha destato perplessità. Compro-messi? Perdita di identità? Gesù come Maometto? Anche quella di Papa Francesco è una scelta di audacia, di chi prende il largo. Non a caso cita l’arca di Noè: solo entrando in un’arca, come una famiglia, sarà possibile salvaguardare la pace; un’arca che «possa solcare i mari in tempesta del mondo: l’arca della fratellanza». Prova a vedere se questa parola fratellanza, non possa essere proprio quella su cui gettare le reti, anche vicino a casa tua.
2.    Quando Pietro vede la pesca straordinaria che si materializza, cade in ginocchio: Allontanati da me perché sono un peccatore. Pietro rinuncia alla sua presunzione. A quel punto, Gesù aggiunge: Non temere, d'ora in poi sarai pescatore di uomini. D'ora in poi sarai. Gesù fa i conti col presente ma guarda al futuro. Prende il largo solo chi apre il presente al futuro di Dio e se ne sente partecipe. I "futuri di cuore" come li chiama p. Ermes Ronchi. Fra pochi giorni è San Valentino, patrono degli innamorati. Pensate a quelle volte in cui si dice: Per te non sento più niente. È un’affermazione basata solo sul presente e limitata all’area delle percezioni. L’amore è fatto solo di quello che senti o è fatto anche di costruzione, di investimento, di recupero, di audacia? Per te non sento più niente è spesso un modo con cui si nasconde che si sta "sentendo" qualcun altro o che si sta ascoltando solo se stessi. Ma, quando dai di matto dietro a un nuovo amore o a quello che ritieni tale, sicuro che il presente si apra al futuro e non all’adolescenza di ritorno? Tu sarai. Dio a volte vuole sorprenderci, proprio sul terreno dei nostri fallimenti. 
3.    Infine prende il largo chi si mette dalla parte della vita, quella vera. In quell’espressione tu sarai pescatore di uomini, c’è un verbo pieno di vita, zogréo. L’immagine è quella di chi cattura non per mettere in padella a friggere, ma per liberare in acque migliori. Tu sarai portatore di vita. Pensate a quei ragazzi in fila per dodici ore a Milano per acquistare un paio di scarpe, edizione limitata. Acquistarle per poi rivenderle. E qualcuno ha mandato perfino gli immigrati a fare la fila, a tenergli il posto. Cosa c’è in questa vicenda? Tanta tristezza, perchè la notte, il tempo dei sogni, diviene il tempo del mercato dove non pensi neanche più a indossare un paio di scarpe perchè ti piacciono o perchè con esse ti piaci, ma a rivenderle. La remuneratività, il guadagno facile hanno prevalso anche sull'identificazione di un adolescente. Essere pescatori di uomini, vuol dire togliere i ragazzi da questo liquame in cui vivono per offrire più verità, quella nascosta tra le pagine del Vangelo, quella che sembra passata di moda.  Come canta Cristicchi: Abbi cura di me. Forse non solo una canzone, ma un grido che Dio rivolge agli uomini perché continuino a custodire la vita vera e non le illusioni. Perché scendano in mare e non nelle brodaglie che spacciamo come vita. Sulla tua parola getterò le reti. Una prospettiva di speranza, un punto per ricominciare.