Seconda domenica di Avvento
Bisogna fare bene l'analisi logica. L'affollamento di uomini
potenti che introduce il vangelo di oggi può trarci in inganno. L'imperatore,
il governatore, i tetrarchi, i sommi sacerdoti… Ma non sono loro il soggetto da
riconoscere, bensì la parola di Dio, quella che venne su Giovanni,
figlio di Zaccaria, nel deserto.
Mentre la storia dei giornali e dei libri si gioca nei palazzi del
potere, la storia di Dio è tessuta nella voce e nei gesti di un giovane profeta
attento ai segni di Dio. E Dio funziona proprio così: fugge la ripetitività
scontata, la retorica del si è sempre fatto e ricomincia in maniera nuova, dove
ci sia qualcuno disposto ad ascoltarlo.
L'avvento è tempo di novità, di ripartenze e di sorpresa. E tu,
sei uomo dell'apparato o dell'inedito? Abiti la consuetudine o la meraviglia? Giovanni ci invita ad aprire porte di novità.
1. Gli
uomini della novità divina non hanno paura del deserto, delle situazioni apparentemente
inospitali che mettono alla prova la vita e la fede. A volte è proprio qui che il Signore ci dà appuntamento, quando la fede trascina la ciabatta o quando ha in mente di regalare alla tua fede qualcosa in più. È la
vicenda dei monaci di Tibhirine che ieri sono stati proclamati beati in
Algeria. Religiosi che ben percepivano il clima di ostilità che cresceva
intorno a loro, in un Paese contrassegnato da una guerra fratricida. Hanno
scelto di non andarsene, di rimanere come segno di dialogo, di fiducia, di
accoglienza fraterna. Tantissimi erano i musulmani visitati da fr. Luc, il
monaco dottore che alternava la preghiera all’ambulatorio. Nella notte tra il
26 e il 27 marzo del 1996 un commando formato da una ventina di uomini armati
irruppe nel monastero trappista in cui dimoravano, dapprima furono sequestrati
e poi decapitati. La loro beatificazione in Algeria, la prima in un paese quasi
esclusivamente musulmano, è un segno che se ti fidi di Dio, anche il deserto
può fiorire: Deponi, Gerusalemme, le
vesti del lutto… Quando Dio ha in mente qualcosa di importante ti regala un
po’ di deserto.
2.
Gli uomini della sorpresa è gente che
grida, che non ha paura di dire ragioni credenti. Voce di uno che grida nel deserto. Anche se non ti ascoltano, anche
se altre voci ti vogliono coprire. Avete sentito la voce della sorella di
Ronaldo? In questi giorni si è fatta sentire perché il fratello non ha vinto un
altro pallone d’oro, come avrebbe meritato. Può essere che un tuo famigliare
sia dispiaciuto. Ma quando la donna scrive che in questo mondo comandano i
soldi e i mafiosi e che Dio farà giustizia, beh, forse mancano le misure. Anche
perché mi pare che il fratello non sia proprio senza soldi e che i problemi
della giustizia divina siano ben altri in questo mondo. La voce da alzare non è
questa, ma la voce che implora giustizia per i poveri, per chi cerca
accoglienza. Come hanno fatto i bambini di una scuola di Castello Belvedere
che scrivono al ministro perché il decreto sicurezza mette a rischio
l’ospitalità di alcuni ragazzi stranieri, loro amici. Vi chiediamo, per favore, di farli restare qui insieme a noi, perché
gli vogliamo moltissimo bene. Loro sono stati un regalo per noi. Ma la voce oggi mi verrebbe da alzarla per quei ragazzi morti in discoteca, perché in questo momento sembra che il problema sia quello di trovare chi ha spruzzato lo spray urticante. Certo, gesto sconsiderato. Ma sconsiderata è anche la logica del profitto che regola il mondo del divertimento, dove in nome del dio denaro saltano i parametri non solo della sicurezza numerica, ma anche quelli del giorno e della notte dato che ingressi e spettacoli sono continuamente ritardati. Se l'inizio è per le 22, perché all'una il cantante deve ancora arrivare? E posta pure il suo dispiacere per l'accaduto! Dobbiamo tornare a mettere confini, specie se di minori, come in questo caso si tratta. E i confini riguardano la gestione dei locali e l'educazione. Altrimenti la solidarietà di questi istanti è solo ipocrisia.
3.
Infine gli uomini delle sorprese hanno
un bel da fare a raddrizzare strade, riempire burroni e abbassare colline.
Leggetevi il discorso dell’arcivescovo di Milano per S. Ambrogio. Mi piace
quando dice di snellire le «procedure esasperanti» che
hanno reso l’Italia «da “patria del
diritto”» a
«condominio di azzeccagarbugli
litigiosi». Chiede di insistere «in
quei percorsi di semplificazione che sono spesso enunciati e promessi per
rendere più facile essere buoni cittadini, onesti e in regola con la pubblica
amministrazione, per favorire l’intraprendenza di imprenditori e di operatori
negli ambiti del servizio ai cittadini e della solidarietà». Pensate a chi
ha in casa un malato di Alzheimer. Per fortuna ci sono centri di volontariato
che vengono in aiuto alla famiglia. Ma se uno cerca un supporto più regolare
incontra una macchina organizzativa che impone regole difficili da capire. Come
quella che i malati meno gravi vengono accolti, mentre quelli più impegnativi
te li tieni a casa. Certo, perché domandano più risorse. Oppure, proprio perché
rompi le scatole, ti concedo una struttura a 40 km. da casa che uno accetta con
la speranza di ottenere poi un avvicinamento. E ogni giorno intanto si va su e
giù. Anche qui c’è qualcosa da raddrizzare…
La Parola di Dio venne su
Giovanni Battista, nel deserto.Giovanni
Battista oggi è dentro di te. Libera la sua voce, prepara con lui la strada al
Signore che viene.
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