sabato 9 aprile 2016

Funerale Sr. M. Redenta Coldebella


Sr. M. Redenta Coldebella (22 mar. 2016)

Fil 3,20-21 – Mt 18,1-5

A Godego Sr. Maria Redenta ci veniva sempre volentieri perché questa era la sua comunità. Nata il 21 novembre del 1919, all’indomani della guerra, era stata battezzata nove giorni dopo dal cappellano d. Carlo Longo e cresimata nel 1926 da mons. Longhin. E il suo desiderio era quello di ritornare a Godego anche nella morte e riposare nel cimitero del paese insieme a questa comunità per la quale sempre arrivavano le sue preghiere. Un regalo che ci ha fatto in vita e un regalo che continua anche nella morte. 



1.    Mi pare che qui ci sia un aspetto importante della vita consacrata. Sr. M. Redenta aveva alle spalle ben 70 anni di professione religiosa. E una religiosa nella comunità cristiana, oltre ai tanti servizi che assume,  ci sta proprio per questo: per annunciare cieli nuovi e nuova terra. Infatti, la Lumen Gentium, grande costituzione conciliare che parla della chiesa, dopo aver dedicato il capitolo sei ai religiosi nel capitolo successivo affronta l’indole escatologica della chiesa. Parole difficili per ricordarci una verità fondamentale: siamo in cammino verso il cielo. E una suora nella comunità ci aiuta a ricordarlo. La nostra patria è nei cieli: di là aspettiamo il salvatore nostro Gesù Cristo. Ecco allora l’invito che ci rivolge Sr. Redenta anche con la solarità e l’entusiasmo che portava con sé: vivi i tuoi giorni senza lasciarti schiacciare. Fa’ che il lavoro non ti assorba completamente, che le preoccupazioni e gli affanni non ti affossino, che la tristezza non diventi una pagina troppo famigliare. Perché i discepoli del Signore se ne stanno con i piedi per terra ma con il cuore nei cieli, nell’attesa che si compia la beata speranza e venga il Signore Gesù Cristo, come proclamiamo in ogni nostra messa.  

2.    La vita di Sr. Redenta però è stata anche un dono quotidiano ai fratelli. Tante le comunità che ha servito: Pozzale, Milano, S. Maria Capua Vetere, Acquaseria, Moncalieri, Bergoro e Marene. Il suo cuore era legato però a Palazzolo dove a più riprese ha passato vent’anni. E in questa comunità ha riscoperto la sua vocazione materna. Lei che era rimasta presto orfana di madre e si era occupata dei suoi fratelli, diventava nuovamente mamma e forse anche un po’ nonna di tanti bambini: presenza importante per loro e per numerose famiglie di quella comunità. Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. I bambini nella comunità ci ricordano le misure evangeliche della semplicità e della fiducia, pagina non di poco conto per una parrocchia, ma anche per una suora che apparteneva a una famiglia religiosa nella quale una giovane carmelitana di nome Teresa di Gesù Bambino ha proposto come cammino cristiano “la piccola via dell’infanzia spirituale”. Ti rendo lode o Padre, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. E Sr. M. Redenta, che non aveva titoli scolastici, ha ricevuto il diploma del Regno dei cieli. 

3.    C’è un’altra pagina importante che questa sorella ci consegna. È racchiusa nel suo nome: Sr. M. Redenta di Santa Croce. E il fatto che ci abbia lasciato nella domenica delle Palme quando l’ombra della croce si allunga ormai sulla Settimana Santa, ci dice che quel nome non era un caso. La croce questa sorella l’ha sempre portata, accogliendo la volontà di Dio. Ma quel carico si è fatto più pesante quando nel 2004 quando, a 85 anni, ha dovuto lasciare Palazzolo per raggiungere Rodengo Saiano. Le è costato parecchio: dopo tutto non era mica ancora vecchia! E tuttavia anche nella nuova collocazione ha vissuto i suoi giorni in piena disponibilità, nella preghiera, nei servizi comunitari, nella custodia della serenità comunitaria. Fino al giorno in cui, vigilia del suo 70° anniversario di professione religiosa è stata colpita da un’infermità che l’ha bloccata a letto per il resto dei suoi giorni. La Santa Croce era arrivata tutta intera. E Sr. Redenta l’ha portata nella fiducia in quel Dio nelle cui mani si è sempre al sicuro, anche quando pensiamo di essere perduti. Chi ci separerà dal suo amore? Affidiamo Sr. Redenta all’abbraccio della misericordia divina, ringraziamo il Signore per la sua vocazione e la sua testimonianza, chiediamo a Dio che il suo cammino sia strada buona per nuove risposte al Signore nella vita consacrata e nell’adesione al vangelo.

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