domenica 1 novembre 2015

Omelia 1 novembre 2015


Santi 2015



Il Presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone ha affermato nei giorni scorsi che se a Roma dilaga il malaffare è perché mancano degli anticorpi capaci di combattere l’incuria, superare l’immoralità e sanare il degrado. Una città che si rassegna ai suoi amministratori e che forse ha perso il ricordo di un modo differente di vivere adeguandosi, in fondo, allo stesso stile. Rubi tu e rubo anch’io. Sei assente tu e mi assento anch’io. Una provocazione che ha suscitato non poche polemiche ma che ci aiuta a capire che se si diffondono certe malattie è perché l’intero organismo manca delle difese necessarie.

Ebbene, i Santi ci vengono dati proprio per recuperare questo patrimonio immunitario, per ricordarci una bellezza con cui Dio ha pensato l’uomo, la vita, il mondo.



  1. Beati. Ecco il primo invito che risuona nel vangelo di oggi. Una parola ripetuta per nove volte perché non ci rassegniamo di fronte ai compromessi, alle ambiguità, alle degenerazioni e cerchiamo sempre l’orizzonte di Dio. Dio pensa al meglio, per te e per ogni uomo. Oggi ad esempio tra i ragazzi sembra esserci una gara del peggio dove la scuola diventa il crocevia del gioco al ribasso: “Io ho preso tre!”. “Io ho preso due!”. E si ride. quasi che la popolarità non dipenda dalla bravura, ma dalle cretinate che inventi e riprendi. Bravo se svacchi. Come bravo se bevi e se sballi. Beati! Non perdere le prospettive grandi della vita, il meglio che ancora ti può appartenere.

  2. I santi però ci ricordano che la felicità passa attraverso la debolezza e conti che non tornano sulle calcolatrici umane: beati i poveri, quelli che piangono, quelli che hanno fame e sete… Gli anticorpi che ci guariscono dai mali d’oggi sono assimilabili in queste esperienze di precarietà. Perché? Perché in esse non corri il rischio di sentirti a posto, arrivato. Qual è il dramma con cui oggi spesso ci misuriamo? Quello per cui non ci manca niente. Ieri è venuta una coppia di futuri genitori. Erano sconcertati perché erano andati in un negozio a prendere una carrozzina. Ma non è più come un tempo che ne individui una e l’acquisti. Oggi devi scegliere i pezzi, proprio come quando acquisti una macchina: colore, ruote, telaio, tessuto. Il tuo bambino mica è come gli altri! E questo stile continua: non deve mancare niente. Carrozzina, ovetto, seggiolone: pronto il pacchetto. Giochi: non sappiamo più dove metterli. Capricci: subito accontentati, tanto che i bambini divengono presto sovrani e genitori e nonni i loro sudditi. Il problema degli adolescenti difficili e maleducati non è l’adolescenza, ma il modo con cui hai gestito l’infanzia riempendoli di cose e vuotandoli di attesa. Privandoli anche degli anticorpi che li aiutano a reggere nella vita, a capire che non tutto è scontato e che se non incontra subito qualche no sarà la vita a presentarglielo, con un conto molto salato. Ecco perché Gesù si ostina a dire: Beati i poveri, perché quando ti manca qualcosa stai trovando te stesso!

  3. E infine i santi ci consegnano l’audacia di una profezia che lotta, paga di persona, indica i confini di un mondo diverso da quello che sembra prevalere. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia. Mi viene in mente quello che patiscono i genitori di ragazzi disabili alle prese con istituzioni che liquidano sbrigativamente la loro situazione. Un papà ieri mi diceva: l’azienda sanitaria è stata più sorda di mio figlio che non ci sente. Ma mi viene in mente anche la loro tenacia: “Non è per me, ma per loro. E per loro si va avanti”. Avete sentito anche la denuncia di Papa Francesco rispetto alle donne licenziate non appena dichiarano di aspettare un figlio. In alcune aziende sottoscrivono già all’assunzione la lettera di dimissioni, qualora l’ipotesi si realizzasse. Il papa ha parlato di un duplice diritto: al lavoro e alla maternità. Qui dobbiamo fare le lotte, giocarci e scendere in piazza: a difesa della famiglia e della natalità. Questi sono anticorpi buoni. Che difendono l’uomo e gli consentono di nascere ancora.
    È possibile essere santi? La prima lettura ci ha presentato una moltitudine immensa che nessuno poteva contare. Il battesimo che abbiamo ricevuto non è stato uno scherzo. Esso produce novità nella nostra vita, al di là anche della nostra osservazione. I santi del calendario, ma anche tanti altri santi più vicino ci indicano la strada.

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