Seconda domenica di Avvento
Una holding
criminale romana che spaziava dalla corruzione all’estorsione, dall’usura al
riciclaggio, con infiltrazioni nel tessuto imprenditoriale politico e
istituzionale. Ma la cosa che colpisce più dolorosamente è il riferimento agli
immigrati, trattati come una gigantesca operazione di marketing: «Tu hai idea
di quanto si guadagna sugli immigrati? Il traffico di droga rende di meno. Noi
quest’anno abbiamo chiuso con quaranta milioni di fatturato».
Per quanto
situazioni simili siano state già smascherate, per quanto da più parti si
denunci e si incrimini chi agisce senza scrupoli nel mondo dell’illegalità,
sembra che certe logiche non muoiano mai e si faccia fatica a credere in un
possibile cambiamento.
Ma il problema non
riguarda solo il palazzo e le sue clientele. Anche noi vediamo che facciamo
fatica a staccarci da alcune dinamiche che si imprigionano. In famiglia, nel
mondo del lavoro. E ci troviamo ad essere quelli di sempre.
È provocante allora
il modo con cui l’evangelista apre il suo racconto. Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio. A nessuno
verrebbe in mente di iniziare un compito in classe così; vuol dire che l’evangelista
vuol dirci qualcosa tra le righe. In greco infatti quella parola inizio risuona con un termine assai
importante: archè. Archè è la prima
parola della bibbia, quando Dio in
principio crea il cielo e la terra. Ecco quello che sta dicendo
l’evangelista: è possibile ricominciare,
nella vita può iniziare qualcosa di nuovo, una nuova creazione. Come?
1. E' possibile se trovi il doppio complemento di specificazione che segue l'inizio. Inizio del vangelo di Gesù Cristo. Non credere a chi ti parla di una novità
diversa, perché c’è il rischio di trovarti davanti a un venditore di fumo.
Notate che quel termine vangelo era
già presente nella letteratura pagana e Marco, che scrive nel 68 ha presente
una celebre iscrizione di Priene in Asia Minore nella quale la nascita di
Ottaviano è salutata proprio così: come inizio
del vangelo. Quando Marco scrive, cinquant’anni dopo la morte di Ottaviano,
sono già passati parecchi imperatori, di cui otto morti di morte violenta. La
nascita di Augusto dunque non è stata l’inizio del mondo nuovo, della bella
notizia. Dove cerchi allora il tuo vangelo? La vicenda ancora dai contorni
nebulosi di quei ragazzi inquisiti per aver diffuso materiale relativo a
rapporti sessuali di una loro coetanea, al di là del fatto triste e grave, ci
dice che oggi viviamo in un clima dove vangelo è la pretesa di fare della
sessualità la grande esigenza della vita. E se tu non rispetti questo vangelo e
non mostri di osservarlo rischi di essere out. Peccato che quella che
inizialmente appare come buona notizia poi ti lasci povero e nudo. Trova il
vangelo vero.
2.
Quel vangelo però è legato a un
annunciatore: Ecco io mando davanti a te
il mio messaggero. Le cose cambiano nella vita se ci mettiamo
in ascolto di Dio e di chi se ne fa espressione. Giovanni è questa voce che
grida le ragioni di Dio. Lo fa nel deserto, luogo caro alla memoria di Israele,
luogo di purificazione e di essenzialità. Vuoi cambiare? Che voci ascolti? Le
chiacchiere? Il pettegolezzo? I luoghi comuni? O la voce che va di moda? Giovedì
27 su Repubblica c’era un articolo di Catherine Deneuve, grande sostenitrice
dell’interruzione della gravidanza, che si compiaceva di questo diritto
acquisito dalle donne. Mettere in dubbio il diritto all’aborto è un fatto gravissimo – dice l’attrice - e
i movimenti per la vita sono un’aberrazione.
Ma quello che sconvolge è un’altra affermazione: Mettere in dubbio questo progresso fenomenale è come se volessimo
ripristinare la pena di morte. Ma la pena di morte è quella a cui ci
esporrebbe la condanna dell’aborto o è quella che ogni anno viene inflitta a 40
milioni di esseri umani? Voce che grida
nel deserto. Quali voci ascoltiamo?
3.
Ecco allora il terzo invito, legato al
gesto di Giovanni e al suo battesimo. Se traducessimo bene quel verbo accorrevano dovremmo dire meglio: uscivano. Usciva verso di lui tutta la
regione della Giudea e gli abitanti di Gerusalemme: tutti. Il Giordano è il
fiume che segna l’ingresso in Palestina dopo l’esodo. Ora sembra che ci sia un esodo alla rovescia per ritrovare Dio,
la sua azione, le sue promesse. Nei giorni scorsi ho partecipato all’incontro
per il 30° anniversario degli alcolisti anonimi. È stato bello sentire le loro
testimonianze, perché anche il loro è stato un esodo per ritrovare l’abbraccio
di Dio e degli altri, per ritrovare una sorgente diversa da quella della
bottiglia. Dove sta il cambiamento? Nel ritrovare l’abbraccio di Dio, la sua
consolazione, le sue promesse, anche quando ti sembra impossibile.
L’avvento
è il tempo dell’impossibile realizzato, dei deserti che fioriscono, della
novità che sorprende. Preparate la strada del Signore! Ma quella strada,
intanto, la sta già preparando lui!
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