mercoledì 31 dicembre 2014

Omelia 31 dicembre 2014


Ringraziamento fine anno 2014

Grazie è una parola importante. È come il bacio del principe sulla bella addormentata: permette di risvegliare le esperienze che abbiamo vissuto e di riappropriarcene, impedendo loro di andarsene. Dicendo grazie la vita ci viene restituita con una maggiore profondità, cogliendo significati, relazioni, prospettive. Che cosa ci rivela questa parola?

1.    Grazie ci aiuta a capire in primo luogo che la vita è fatta di gratuità. Non tutto rientra nella stretta contabilità, ma c’è una sorpresa che non è messa in conto. È la sorpresa del dono. Buona parte della nostra esistenza funziona così e le grandi trasformazioni non avvengono perché sono programmate ma perché c’è un accadimento inatteso, carico di promessa e di bellezza. Tu non decidi di innamorarti: accade! Tu non decidi di trovare un amico: accade! Tu non decidi di diventare parroco: accade! E quello che era un remoto presagio apre possibilità insperate. Grazie è la parola che riconosce questo movimento, che aiuta a inserire nel conto profitti e perdite un’eventualità che non appartiene alla ragioneria della partita doppia: quella della provvidenza. Cerca di cogliere la sua presenza invisibile e premurosa: scoprirai che la vita è abitata dal mistero, che qualcuno agisce anche quando sembra impossibile e si prende cura di te.

2.    Ecco allora il secondo motivo per dire grazie. Grazie lo si dice a qualcuno. Non siamo autosufficienti: mai. E se non ce ne rendiamo conto forse è proprio perché diciamo pochi grazie. Grazie a tua madre e a tuo padre che ti hanno fatto il dono bellissimo della vita, grazie ai tuoi figli perché quella vita te l’hanno arricchita di un’esperienza che non potevi conoscere, grazie a tua moglie, tuo marito per le attenzioni di ogni giorno, grazie per gli amici che ti stanno accanto e anziché prendersela sanno sorridere sui tuoi difetti. Quanta fatica facciamo oggi ad accettare che qualcuno ci faccia un regalo? Ci sentiamo subito in dovere di ricambiare per non sentirci in debito. Ma questa è la grande menzogna della vita. In debito con qualcuno lo sei sempre, fin dal tuo concepimento. E l’unico modo per sdebitarsi è quello di dire grazie e accettare di partecipare di un dono più grande di te, che ti arriva non perché te lo meriti o perché l’hai cercato ma perché qualcuno ti vuole bene. E di qualcuno in qualcuno arriva a Qualcuno di più grande da cui proviene ogni cosa. Qualcuno che ti regala il sole di ogni giorno, qualcuno che ti dona il respiro, qualcuno che c’è anche quando altri vengono meno. Grazie è una parola che ti fa trovare Dio e a capire che ti puoi fidare di lui. Perché se hai dei motivi per ringraziarlo vuol dire che ti è stato d’aiuto. E se ti è stato d’aiuto una volta, probabilmente lo sarà ancora.

3.    Ma se questa parola è così carica di forza, c’è anche un terzo motivo per dire grazie. Perché essa è una sfida e può essere detta anche nelle circostanze per le quali ringraziare è l’ultima cosa che faresti. Ogni anno che se ne va porta con sé un fardello di esperienze faticose, pesanti, dolorose. Possiamo dimenticarcene, recriminare, lamentarci, inseguire nuovi auspici. O possiamo anche ringraziare. Perché quell’esperienza non è passata invano, perché ci ha aiutato a diventare persone migliori, perché siamo cresciuti in umanità, perché anche la fede ne è uscita più forte. Grazie per la malattia perché mi ha fatto sentire meno onnipotente, grazie per i poveri perché impediscono al mio cuore di rattrappirsi, grazie per le distanze che sono nate con qualcuno perché ho potuto rileggere i miei comportamenti, grazie per questa persona che è venuta a mancare perché ho potuto pensare un po’ di più alla vita e al suo mistero. È un grazie che possiamo dire anche nella nostra preghiera e che irrobustisce la nostra fede e ci restituisce la consapevolezza che Dio può essere tale anche nell’oscurità e nel dubbio.

Ecco. Per che cosa ringrazi quest’anno? Come la Vergine Maria serbiamo nel nostro cuore gli accadimenti che ci hanno accompagnato e nel grazie che stasera esprimiamo ci aiuti il Signore a trovare le sue sorprese. Di ieri, di oggi, di ogni giorno che ci è dato.

 

Nessun commento:

Posta un commento