mercoledì 22 aprile 2015

Omelia 19 aprile 2015


Terza domenica di pasqua

I ricordi, queste ombre troppo lunghe del nostro breve corpo, questo strascico di morte che noi lasciamo vivendo i lugubri e durevoli ricordi, eccoli già apparire: melanconici e muti fantasmi agitati da un vento funebre. E tu non sei più che un ricordo.

Sei trapassata nella mia memoria.

 

È una poesia di Vincenzo Cardarelli che parla di ricordi: essi sono come fantasmi agitati da un vento funebre. Ricordi come qualcosa di triste: melanconici e muti dicono la realtà di un trapasso. A volte pensiamo che anche Dio e l’esperienza della fede siano così, come emerge dal vangelo di oggi: Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. I discepoli fanno fatica a credere nella risurrezione.

Ecco, allora la domanda: la tua fede è legata a fugaci e lontani ricordi o è l’incontro pasquale con il risorto? Hai incontrato Gesù o hai incontrato un fantasma? Quali passaggi ci invita a fare Gesù? Nel mezzo, nel corpo, nella testimonianza.


  1. Anzitutto il vangelo dice che Gesù in persona stette in mezzo a loro. Stette traduce il verbo greco ístemi che vuol dire fermarsi, starci ben saldo. Dove sta saldo Gesu? In mezzo a loro. Gesù ha in mente una comunità di fratelli in cui lui sta al centro. La fede pasquale nasce quando incontri il Signore presente nella comunità che si riunisce in nome suo. Questo aspetto ci fa riflettere su due versanti: il primo è legato a chi ha preso una certa distanza dalla comunità e qualche volta ha la pretesa di essere anche meglio di coloro che la frequentano. Guarda che la fede cristiana non è mai un fatto privatizzabile e quando perdi i fratelli rischi di perdere anche Gesù. Il secondo è l’invito, rivolto anche a chi frequenta, a chiedersi se al centro di quello che facciamo ci stia davvero Gesù e se lui si stia fermando. Perché può capitare di fare molte attività e di perdere di vista lui. E può anche capitare di chiedere un incontro con lui, ma senza sostare troppo. Un religioso che fa fatica a diventare credente. Una messa e dopo tutti a cena. Una benedizione della fabbrica e poi bestemmie come prima. Un momento di raccoglimento per l’anniversario dell’eccidio ma le guerre continuano a casa nostra. Stette in mezzo a loro. Custodisci l’incontro.
     
  2. Un altro tratto del risorto è l’esperienza della sua corporeità: «Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Una delle prime eresie con cui si è confrontato il cristianesimo era il docetismo. Parola che deriva dal greco dokein, apparire. Invece Gesù si fa vedere, toccare, addirittura mangia una porzione di pesce arrostito. E questo per dire la consistenza dell’esperienza corporea. Il cristianesimo non è come alcune religioni dell’oriente che predicano il distacco dalla materia. Il cristianesimo annuncia la risurrezione della carne. Ecco perché il nostro corpo è così importante.
    A volte pensiamo che alcune posizioni cristiane che riguardano la corporeità siano fondate sul disprezzo e sul rifiuto del corpo. Invece è proprio il contrario. Pensate all’esperienza della sessualità: la chiesa che sembra fuori dal tempo perché ti dice di aspettare, di essere padrone dei tuoi gesti, di capire quello che c’è in gioco. È un modo per affermare che il corpo non è solo gioco di ormoni: è luogo di una vita nuova in cui anche i gesti hanno valore. Pensate anche all’assistenza dei malati. Dove è nato l’ospedale? In casa dei cristiani, per affermare che anche il corpo di un malato è luogo di incontro con il Signore. Dio non perde niente di quello che siamo: nessuna lacrima, nessun sorriso.
     
  3. Infine il Signore risorto lo si incontra nella testimonianza. Della sua vita, della sua morte, della sua risurrezione. Di questo voi siete testimoni. In greco il termine è martyres. Vediamo che il martirio in questo tempo è una pagina di sorprendente e triste attualità. Ma quella pagina ha altre espressioni, molto più semplici e feriali nelle quali il Signore si fa presente. E tutti possono prendervi parte. Anche un bambino. Ieri ho incontrato una coppia che da qualche anno convive. E la loro bambina di 4 anni ha detto: come mai tu e papà non  andate alla comunione? E questo è bastato perché i due si presentassero a chiedere del matrimonio. Gesù risorto appare quando lo testimoni e ti lasci raggiungere dalla testimonianza. E allora cessa di essere un fantasma e riconosci che è più vivo di quel che avevi pensato.
     
    Ecco, chi è Gesù risorto? Lontano e fugace ricordo o colui che è risorto e vivo? Le sorprese di Dio non sono finite e nell’esistenza di ogni giorno, nella carne che ti appartiene lui ti dà appuntamento.

Nessun commento:

Posta un commento