S. Famiglia
Un veliero è una
nave a tre alberi con le vele di diversa forma, disposte in modo tale da
catturare tutti i venti, quelli più impetuosi e possenti, ma anche quelli
leggeri, capaci di sostenere la navigazione quando c’è bonaccia. A volte alcuni
venti sono pericolosi, allora alcune vele vengono ammainate per issarne delle
altre. La famiglia è questo veliero e i tre alberi sono le tre generazioni che
la compongono. Ogni generazione ha una funzione importante che il vangelo di
oggi ci aiuta a riscoprire. Gesù infatti è portato da Maria e Giuseppe al
tempio di Gerusalemme per la presentazione dei primogeniti e in quella cornice
avviene un incontro di tre generazioni.
1.
Anzitutto gli adulti, rappresentati da Maria e Giuseppe. Sono l’albero
maestro, quello che ospita più vele e che dunque raccoglie la forza maggiore
del vento. Ecco il ruolo dell’adulto nella famiglia: catturare energia, garantire lunghe percorrenze, assicurare la
regolarità della navigazione. Questo è possibile se non ti limiti a venticelli
di passaggio ma segui le rotte più esposte alle grandi correnti. Pensate al
gesto di Maria e Giuseppe che portano il bambino al tempio: sono il segno di
chi cerca il vento di Dio e si lascia condurre. A volte c’è il rischio di
pensare alla vita come ad una imbarcazione da diporto: escursioni sotto costa.
E perdiamo il fascino del grande viaggio. Adulti e ragazzi. Anzi, è come se la
logica dei secondi vincesse sui primi generando una regressione adolescenziale
generalizzata. Pensate alla moda lanciata quest’estate: madre e figlia vestite
uguali. E così il mondo degli adulti non rappresenta
più per l'adolescente quell'approdo in cui trovare nuove sicurezze, quel
modello di relazione che pure dovrebbe essere. E così il mondo degli adulti non
rappresenta più per l'adolescente quell'approdo in cui trovare nuove sicurezze,
prospettiva. Quello che drammaticamente accade è l'incontro con l'inconsistenza
esistenziale dell'adulto, dimentico che per far crescere un figlio deve
preoccuparsi non solo del mantenimento o della scuola, ma delle domande che
reggono la vita: perché sono venuto al mondo? Ecco l’albero maestro che dà
stabilità alla famiglia.
2.
Poi c’è il bambino. È l’albero di trinchetto, quello che sta vicino alla
prua della nave. È la vela che per prima fiuta il vento e lo cattura. I bambini nella famiglia ci sono proprio per
questo: per guardare la vita in avanti, per non rinchiuderla tra presente e
passato e aprirla al futuro. Nella nostra comunità il numero dei battezzati
supera di una dozzina quello dei decessi. E questo è un bel segno in un’Italia
che, per denatalità, si colloca ai primi posti della classifica mondiale. Ma
non si tratta solo della decisione di mettere al mondo un figlio, si tratta
anche di garantirne la crescita solida. A quali venti lo esponi? La nave
famigliare si lascia condurre da
correnti spesso insidiose, come quella che riempie la vita e l’appartamento di
giochi supertecnologici e iperstimolanti. Guardate Maria e Giuseppe che
presentano due tortore al tempio: è l’offerta dei poveri. Poveri di risorse ma
non di amore, di creatività, di fantasia. Così un bambino: lascia che possa
giocare come un bambino, con lo scatolone del panettone e non farne un adulto
bonsai!
3.
E infine gli anziani. Sono l’albero di poppa, le cui vele danno orientamento
alla nave. Simeone e Anna, due anziani di Israele mettono la famiglia di Maria,
Giuseppe e Gesù in relazione ad una
storia più grande fatta di un popolo, di una tradizione, ma anche di una novità
da riconoscere e salutare. I miei
occhi hanno visto la tua salvezza. Ecco il senso degli anziani nella
famiglia: è quello di ricordare il passato ma di non bloccarsi al passato,
riconoscendo l’oggi di Dio. E quell’oggi domanda pazienza, apertura del cuore,
comprensione. A volte anche la capacità di fare un passo indietro. I nonni sono
una riserva di saggezza nella famiglia e ne vediamo la preziosità anche per il
sostegno concreto che danno. Ma i nonni devono rimanere tali. In primo luogo
con i loro figli, anche quando hanno fatto scelte che non condividono. In
secondo luogo con i nipoti non accettando di sostituire padri e madri. Dare la
vita non è solo generare: è mettere al mondo. E questo è il compito del
genitore.
Ecco i tre alberi
del veliero famigliare: adulti responsabili e solidi, bambini che possano
vivere e farci scoprire la freschezza della vita, anziani che sappiano
orientare senza imprigionare. Cresce la famiglia di Dio e cresce la famiglia
degli uomini.
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