Domenica ventesima del T. O.
A volte la nostra fede è come l'autobus, fermate e salite e discese in un viaggio già fissato. Crediamo di essere garantiti da un sistema, da un ambiente nel quale
siamo nati e cresciuti e non ci rendiamo conto che vi è qualcosa da riprendere.
Ricordate? Domenica scorsa Gesù rimproverava Pietro, il suo uomo di fiducia,
dicendogli: «Uomo di poca fede». Oggi
invece incontra una donna straniera, una donna “fuori sistema” alla quale dice:
«Davvero grande è la tua fede». Eppure
anche lo stesso Gesù oggi sembra fare un passaggio nelle sue valutazioni,
spiazzato da una donna che gli impone di affermare nuovi diritti di
cittadinanza di fronte a Dio. Qui, riconosce Gesù, ci sono le misure della fede
autentica. Che cosa ci suggerisce questa donna?
1. Inizialmente
la donna grida. E grida non per questioni religiose, ma perché sua figlia sta
male. La fede nasce da un grido autentico per qualcosa che ti sta a cuore ed è
più importante della tua stessa vita. Diversa è la percezione dei discepoli:
quella donna è un fastidio e implorano l’intervento di Gesù per togliersela dai
piedi o forse perché mal sopportavano che il loro maestro, così famoso per
i suoi miracoli non ne facesse un altro
che avrebbe confermato la sua popolarità. Cosa ti costa? A volte siamo anche
noi così. Vorremmo il miracolo a prescindere dal nostro rapporto con il
Signore. Il Signore invece va oltre e resiste alla nostre pressioni non perché
l’intervento sia impossibile, ma perché la tua fede gli sta a cuore. Non solo
le magie, ma il rapporto con lui, la voglia di giocarti, di dichiararti e, se
occorre, di cambiare vita. A volte il miracolo è proprio questo: non se risolvi
o meno un problema, ma se la tua vita cambia. In questi giorni ho incontrato
una donna che lavora in una famiglia di Godego. Mi ha chiesto di ricevere il
battesimo. Mi ha raccontato di essere andata in ospedale al Policlinico Gemelli
di Roma, quando era in attesa del suo bambino. Una gravidanza a rischio. E il
medico le ha detto: “Quello che clinicamente si poteva fare l’abbiamo fatto. Ma
c’è un’altra cosa che voglio fare: dire una preghiera per lei e per suo
figlio”. E la donna ha visto il medico uscire dall’ambulatorio ed entrare nella
cappella dell’ospedale. In quel momento, diceva, era come se Dio fosse entrato
nella mia vita. Verità non finzione. Accoglienza, non fastidio.
2. La
donna fa saltare i confini delle convenzioni. Gesù, incurante della donna che
grida, dice: «Non sono stato mandato che
per le pecore perdute della casa di Israele». Israele era il popolo dei
figli, gli altri i pagani erano ritenuti cani. E Gesù dice proprio così: «Non bisogna prendere il pane dei figli e
gettarlo ai cagnolini». E qui la donna supera Gesù a destra: «È vero, Signore, eppure i cagnolini
mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». Gesù è
spiazzato. In realtà è proprio qui che voleva arrivare e si è giocato la faccia
per far capire che lui è venuto proprio per questo! In Dio non esistono uomini
e cani: ci sono solo dei figli che egli vuole raggiungere ed abbracciare. I
bambini, gli uomini e le donne che siano italiani o stranieri, vicini o
lontani, cristiani o meno, possono attingere tutti al cuore di Dio. Dio sogna
un’umanità di figli, in qualsiasi latitudine. Lo devono capire i cristiani e lo
devono capire anche gli altri che qualche volta in nome di un improbabile Dio
seminano terrore, come è avvenuto a Barcellona nelle scorse ore. Fede è verità
sul mistero di Dio.
3. Infine
Gesù dice alla donna: «Avvenga per te come desideri». La fede è fatta anche di
desiderio. Ma che cosa desideri? Impara a portare nel mondo i desideri di Dio,
investi nel suo modo di vedere le cose. Pensate non solo alle stragi di
Barcellona, ma anche a quello che è successo nelle discoteche in questi giorni.
Due brutali aggressioni, una delle quali mortali, dove la gente rimane a
guardare, non solo disorientata dall’accaduto, ma anche stordita nella propria
indifferenza perché lo spettacolo deve continuare. Anche questa è barbarie che
contraddistingue non i terroristi o gli autori del gesto violento e mortale, ma
anche una logica di divertimento che supera ogni livello di accettabilità. Per
i gestori dei locali e molto spesso anche per i frequentatori. Ti sia fatto come desideri. Ma cosa
desideri? Per te, per gli altri? La donna cananea ci dà appuntamento su altre
strade. Di verità, di vita, di fraternità.
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