sabato 11 gennaio 2014

Omelia domenica 12 gennaio 2014


Battesimo del Signore 2014

Una delle prime eresie con cui la chiesa dei primi secoli ha dovuto misurarsi è quella del docetismo. Dokéin significa apparire. Si faceva fatica a capire come Dio avesse potuto legarsi ad un corpo, patire e morire e, per questo, i docetisti sostenevano che non si trattava di incarnazione, ma di una apparizione, una sorta di illusione dietro la quale Dio se ne stava al sicuro nei cieli. A volte anche noi siamo prigionieri di questa idea, come se la presenza di Dio nel mondo fosse un vecchio film. Invece il Battesimo di Gesù viene a raccontarci una reale immersione nella nostra vicenda umana, solidale con la nostra condizione che Dio stesso assume e fa propria. Di che immersione si tratta?

1.    Giovanni Battista invitava Israele al Battesimo al guado di Bethabàra, a pochi chilometri dal punto in cui il Giordano finisce nel mar morto. In quello stesso guado in cui milleduecento anni prima Israele era entrato nella terra promessa, anche Giovanni invitava la gente ad andare sulla sponda orientale del fiume e di riattraversarlo verso occidente, come era avvenuto ai tempi di Mosè. Immergersi vuol dire riappropriarsi di una storia credente che rischia di essere dimenticata, vissuta come una sorta di mito antico. Perché Papa Francesco continuamente ci invita a ricordare la data del nostro Battesimo? Perché il rischio è proprio quello di perdere il contatto con la storia di fede che ci precede, di sentirci estranei. Invece il Battesimo ci ha aperto un guado di grazia che cambia i contorni della vita. Pensate alle resistenze che oggi accompagnano la decisione di battezzare un bambino: ci penserà lui quando sarà più grande, non è giusto condizionare la sua libertà! Mi pare che a tuo figlio proponi numerose altre esperienze e opportunità che accompagneranno la sua vita. Perché lo fai? Non per restringere la sua libertà, ma per sostenerla, indirizzarla verso una vita che ritieni buona. E perché la fede non potrebbe contenere una promessa di vita buona? La sistematica azione di alcuni insegnati che destrutturano ogni possibilità credente di un ragazzo lo fanno in nome della libertà o in nome di un’ideologia che li imprigiona più di quello stesso Dio che contestano? Si aprirono i cieli. Non rassegnarti a chi te li vuole chiudere: ritrova la profondità degli orizzonti.
 
2.    La seconda immersione riguarda un progetto di misericordia sul terreno del peccato. C’è un Dio ormai immerso con i peccatori, tanto che Giovanni reagisce a questa solidarietà che gli sembra a dir poco sconveniente: Io dovrei essere battezzato da te! Ma Gesù risponde: Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia. Il battesimo di Gesù nel segno dell’acqua e nella colomba richiama un’altra pagina della Bibbia: quella del diluvio. Dopo questo segno con cui le acque travolgono un’umanità che ha preso le distanze da Dio, Dio afferma che non maledirà più il suolo a causa dell’uomo. E la colomba che appare in quel momento è già è presagio della nuova pagina di misericordia che Dio sta inaugurando. Ebbene, lo Spirito che scende come colomba è segno di questa nuova “alluvione di vita” che si sta realizzando. Le miserie umane lavate dalla misericordia divina. Immergiti qua! Avete sentito quello che è capitato a Taranto in questi giorni? Una persona ha subito un furto del quale ha fatto regolare denuncia. Pochi giorni dopo si vede arrivare il parroco a casa perché il ladro ha confessato, anzi si è confessato e ha restituito la refurtiva. Storia più unica che rara, ma non fino al punto da farci dimenticare che con Dio le cose possono cambiare perché in lui si compie ormai ogni giustizia, anche quella che sembra sconsiderata, quella dell’amore e del perdono.
 
3.    Infine Gesù si immerge in un nuovo progetto di umanità. È quello che dichiara il Padre quando Gesù esce dall’acqua: «Questi è il Figlio mio l’amato. In lui ho posto il mio compiacimento». L’umanità nuova è quella che appartiene a Dio, aperta ai suoi progetti, alla sua volontà. A chi appartieni? In quali relazioni ti immergi? Vi è mai capitato di fare una passeggiata sulle mura? Si trovano molte persone con il cane. E questo è normale. Ma poi le persone si fermano e il cane diventa motivo di incontro: come si chiama il suo? E quanto ha? Come si fa con un bambino. E cosa ancor più sorprendente è che quando si cessa di parlare del cane si parla col cane. Ricordati dell’umanità cui appartieni che è fatta di figli e di fratelli. Che non trascura gli animali, ma sa collocarli al posto giusto rispetto ad un Dio che prima di affidarti il cane ti affida una moglie, un marito, dei figli, dei colleghi e anche il povero. Che qualche volta rischia di mangiare meno e peggio di quello che mangia il tuo cane. Questi è il figlio che amo. E queste parole risuonano anche per noi, quando ritroviamo questa umanità, di fronte a Dio e di fronte ad altri uomini e trattiamo come tali.

Come vuoi vivere, ci chiede oggi Gesù? Docetismo? Una simulazione, una parvenza di vita? Io non sono vissuto così, ma in un’esistenza piena. Fa’ in modo che il Battesimo che hai ricevuto continui ad alimentare questa vita e la ridisegni con i contorni di Dio.

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