sabato 7 luglio 2012

Omelia 8 luglio 2012

Quattordicesima domenica del T. O.

C'è una frase attribuita a Enzo Ferrari nella quale egli mette in evidenza l’iniziale difficile accoglienza del suo genio e della sua vicenda imprenditoriale: “In Italia ti perdonano tutto tranne il successo”. Una considerazione simile può accompagnare anche il vangelo di oggi. Gesù ritorna a Nazaret, nella sua terra e di sabato, in sinagoga, legge e commenta un brano della Scrittura. Ma quelle parole scivolano come acqua sull’asfalto e una cortina di sospetto e diffidenza sembra alzarsi tra lui e i suoi concittadini. «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani?». La fama di Gesù si era evidentemente diffusa e, dai villaggi circostanti, era giunta anche a Nazaret dove la gente osserva con disincanto: «Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Come dire: “Caro Gesù, ti conosciamo bene. Forse, altrove, puoi stupire con effetti speciali, ma qui da noi devi impegnarti di più. Sappiamo tutto di te”. Conclude l’evangelista con una nota di rammarico: E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Forse anche noi talvolta siamo vittime di un sospetto che preclude la strada al prodigio di Dio. Ne indico un paio, uno sulla strada della creazione, uno su quella dell’incarnazione.

1.   Il primo è il sospetto del bosone. È la notizia di questi giorni. Al Cern di Ginevra un ricercatore di nome Higgs ha individuato una particella, il bosone che porta il suo nome, in grado di attribuire materia alle altre particelle che passano nel suo campo di azione. Nel campo di Higgs, dunque, c'è il bosone omonimo che attribuisce mataria alle particelle con cui viene in contatto.  Questo porta a riconoscere nel bosone di Higgs una sorta di funzione “creatrice”, tanto da chiamarlo “particella di Dio”. Ma qualcuno si spinge oltre e decreta l’inesistenza di Dio o, come ha affermato la Hack:  “Il bosone è Dio” . E chi ha creato il bosone e la particella che lo attraversa? Questa scoperta non modifica la fede nella creazione. Anzi forse ci pone ancora una volta di fronte all’ordine che regola l’universo e a un Dio che, come diceva Einstein, “non gioca a dadi” ma, dagli infinitesimali movimenti atomici agli spazi siderali, manifesta una perfezione che stupisce. In tale meraviglia si può aprire un varco verso il mistero o ci si può servire abbondantemente al disincanto di Nazaret per concludere con occhi terreni che Dio, in relazione all’origine del mondo, non ha nulla da dirci.  

2.    Il secondo sospetto è fatto di carne. Alle pretese divine di Gesù, infatti, viene contestata la sua umanità fatta di carne: non è il figlio di quella donna? Come dire: le vicende che hanno a che fare con la nostra corporeità non riguardano né Dio, né la fede in lui. Off-limits. Recentemente una quindicenne inglese di Salford, sospettando uno stato di gravidanza, ha deciso di recarsi in ospedale, dove ha ricevuto dagli operatori sanitari la conferma di aspettare un bambino. Trattandosi di una gravidanza indesiderata, l’aborto è parso l’unica opzione possibile. E poiché la quindicenne non intendeva informare i genitori, è stata coinvolta unicamente la scuola che, esprimendo comprensione, ha concesso i giorni necessari per interrompere la gravidanza. È il segnale di una privatizzazione di un’esperienza fatta di carne, com’è la gestazione, che esclude sempre di più l’universo dei valori che tale esperienza porta con sé. Valori che hanno a che fare con gli affetti, l’intervento educativo e il ruolo dell’adulto, la visione più complessiva della vita, la considerazione delle conseguenze dei gesti che nella concitazione di un momento possono apparire ineludibili. In Italia, lo scorso anno, è stata prescritta la pillola del giorno dopo a 180 mila adolescenti con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente. Date uno sguardo a internet: trovate blog tempestati di domande su come fare, dove andare, chi prescrive. E vi fate anche l’idea del disorientamento che in questi anni di sbandierata libertà sessuale regna proprio sulla sessualità. È il rischio di Nazaret per il quale l’affermazione del divino viene separata dall’umano e il miracolo non avviene, perché il divino è la nostra misura.

E però Gesù non se ne va via senza affermare ancora una volta, anche nel rifiuto, la possibilità di un contatto. Impose le mani a pochi malati e li guarì. Impose. Lui. Con quelle mani che continuamente ci riprendono come il campo di Higgs, per attribuirci la vera materia e ricordarci che siamo fatti di cielo.

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