Pentecoste 2019
C’era un video assurdo che circolava
in rete in questi giorni. Due pescatori della Groenlandia che catturano uno
squalo, gli tagliano la coda e lo buttano in acqua sghignazzando: «Buona
fortuna col nuoto, bastardo». Con l’accortezza di riprendere la scena,
prontamente pubblicata. Mi pare la fotografia drammatica dei nostri giorni, di
quello che siamo e possiamo diventare; in questo gesto non c’è solo la
deprecabile violenza nei confronti di un animale, c’è invece qualcosa di
cinico, di spietato, una lucida malvagità, in cui un individuo trova godimento
facendo del male. Forse non solo a dei pesci. Basta pensare a quando in mare
finisce gente buttata da mercenari senza scrupoli. E allora ti viene da dire: che
cosa c’è nel cuore dell’uomo se facciamo gesti del genere, quali oscurità ci
abitano? Chi è lo squalo? Forse è proprio per questo che Gesù ci regala il suo Spirito,
perché nei nostri polmoni ci sia un’aria differente da quella velenosa che
talvolta respiriamo, magari credendo che sia l’unica aria possibile.
Fratelli,
voi non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che
lo Spirito di Dio abita in voi. Dove ci conduce lo Spirito? Come agisce in
noi?
1.
Ci sintonizza con Gesù e con il suo pensiero. Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà
tutto ciò che io vi ho detto. Lo Spirito riattiva la memoria perché spesso
è intaccata da virus che cancellano un patrimonio prezioso che ci appartiene,
quello cristiano, ma anche quello che di cristiano abbiamo vissuto nella nostra
vita. Ad esempio, mi capita con una certa frequenza che gli sposi perdano dopo
un po’ la memoria del loro matrimonio; non perché si lascino, ma perché la loro
identità di genitori e di nonni erode quella degli sposi. Raccomandazioni ai
figli, parole di affetto, sostegno nella scuola, aiuto nelle competizioni della
vita e del lavoro. Poi i figli se ne vanno e i due rimangono a casa e non sanno
più cosa dirsi. Sono diventati estranei l’uno all’altro. La vita si riempie di
vuoto, di sostituzioni affettive, di reciproca insopportabilità. A volte ci si
salva diventano nonni, ma è un salvataggio a metà, perché figli e nipoti non
hanno bisogno solo di servizi, ma di una testimonianza d’amore vero. Lascia che
lo Spirito ricordi ciò che il Signore vi ha detto nel matrimonio, che riattivi
la memoria dell’innamoramento, della complicità, della tenerezza.
2.
Lo Spirito crea relazione di famiglia. Avete ricevuto lo Spirito che rende figli
adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!». Lo Spirito che ci fa
conoscere Dio come Padre ci regala gli altri come fratelli. Questa è la strada
per non diventare squali. In questa settimana abbiamo appreso la notizia
tristissima di quella ragazza olandese che ha deciso di farla finita. Non è
eutanasia; è un suicidio assistito, complice uno stato che invece di sostenere
finisce per «incentivare e organizzare
la morte dei suoi cittadini preda della disperazione», come in una frase ha
riassunto il bioeticista olandese Theo Boer. Una
soluzione che sembra raccoman-dabile come le altre, avvalorata dal fatto che se
l’ha fatta qualcuno, altri la possono seguire. È la cultura dello scarto che si
impossessa di noi. Diverso invece quel compito in classe premiato dal Senato
della Repubblica, come miglior tema dell’anno in cui una quindicenne friulana parlando
della nonna malata di Alzheimer ha scritto: Vorrei poter raccontare di gite al parco e fiabe lette, ma non sarebbe
la nostra storia. A noi non è stato concesso il tempo di fare queste cose. Ma
sono infinitamente grata per avere avuto quello di amarti, di essermi potuta
rendere conto di quanto una persona possa essere fondamentale anche se non si
ricorda il tuo nome e non ti riconosce più. Che bello. Lo Spirito ha
stabilito relazione, anche dove sembrava impossibile. E la relazione è
diventata vita.
3.
Infine lo Spirito ci restituisce a noi stessi
quando ci fa parlare lingue nuove. È quello che succede agli apostoli che
escono dal cenacolo. Lingue di fuoco che scendono e linguaggio nuovo che ne
deriva: cominciarono a parlare in altre
lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Prova a parlare in maniera
diversa. E esci allo scoperto. Pensate ad esempio alla sentenza della
Cassazione che nei giorni scorsi si è espressa in materia di prostituzione.
Qualcuno aveva evocato la libertà sessuale, come diritto che ricade
nell’articolo 2 della Costituzione, che tutela i «diritti inviolabili
dell’uomo». La domanda, in estrema sintesi, era: quando la scelta di
prostituirsi è esercizio di libertà sessuale, perché deve essere accusato di
favoreggiamento chi la «agevola»? Ancora: poiché oggi esiste la figura della escort, perché chi mette in contatto
queste «professioniste» con i clienti deve essere accusato di favoreggiamento
della prostituzione? Ieri la Corte Costituzionale ha diffuso i motivi del
rigetto del ricorso: anche se la scelta «appare inizialmente libera», essa
conduce spesso in un «circuito dal quale sarà difficile uscire volontariamente»
e comunque si tratta di una scelta che mette a rischio l’integrità fisica e la
salute delle donne. E noi che ci nascondiamo dietro l’ipocrisia del “mestiere più
antico del mondo”: mestiere o schiavitù? Parlare lingua nuove. Ma non novità
delle mode, la novità di Dio, l’unico che fa nuove tutte le cose.
Lo Spirito ci viene
regalato per questo. Il suo soffio talvolta ci sovverte, ma ci indica strade di
libertà e di verità. Per noi e per il mondo.
Salve don Gerardo. Prendere parte di cinismo, essere degli indifferenti, fare crudele insistenza sulla debolezza di un altro, è una tentazione che distoglie l'uomo dalla sua vera natura. Dalla sua "altezza" di figlio stimato, amato, sorretto.
RispondiEliminaAvrei le carte in regola per diventare una cinica personcina, rancorosa e delusa, perché delusa, perché tradita.
Invece le porto la notizia primaverile che Gesù Amore è vivissimo nel piccolo cuore "malato" che l'aspetta sempre, che in amicizia non riesce a pensare una vita intera privata della sua vista, che è trascorso troppo tempo, sono scrosciate acque difficili, silenzi ottenebranti, eppure le voglio ancora bene e le sono vicina nello Spirito del Risorto. Libera di affermarlo e augurarle ogni bene in Maria Madre fatta Chiesa.